mercoledì 22 maggio 2013

SUICIDIO : SCAPPATOIA FINALE


Molti conoscono già la parabola della casa costruita sulla sabbia (vedi Matteo 7, 24-27).
Gesù ci ha insegnato che quando essa crollò, la caduta fu catastrofica. Sin dai tempi del catechismo ho visto crollare tante vite, proprio come se fossero fondate sulla sabbia.
Quando una vita crolla è un fatto molto grave. Di solito "implode," piuttosto che "esplodere" – sprofonda verso l'interno, a conferma dell'insegnamento di Gesù.
Può crollare un matrimonio costruito sulla sabbia, così come un'azienda; entrambi i casi sono preceduti dal crollo, o sprofondamento, delle persone coinvolte.

La storia poi è lì a ricordarci che anche un'intera civiltà può crollare, quando è costruita sulla sabbia.

Vi sono diversi modi di reagire ad un crollo.





1. Possiamo rispondere traendone una lezione e imparando da quella esperienza, oppure
2. sfuggire a tutta quella situazione attraverso una "scappatoia."
La scappatoia ultima è il suicidio. Quando una vita, un matrimonio o persino un'impresa di affari crollano, la scappatoia del suicidio rappresenta un’opzione spaventosa.

Ø Ho sentito recentemente un "profeta" economico dire: "Se pensate che nel 1929 la gente si gettò dalle finestre, aspettate di vedere cosa accadrà nel 1999!"
Ø All'udire quelle parole mi vennero i sudori freddi. Allora mi resi conto della mia grande responsabilità verso i lettori, e avvertii la necessità impellente di condividere con voi ciò che ritengo sia nel cuore di Dio riguardo a questa forma di scappatoia finale.
Cos’è il suicidio?

(Dal punto di vista tecnico, il suicidio è togliersi la vita con malizia e premeditazione, mentre si è in possesso di tutte le facoltà mentali.
Ø La chiesa primitiva lo chiamava "biothanatos," la cui libera interpretazione è "offrire a se stessi la morte o la violenza.")



Ø Ai nostri giorni il suicidio viene per lo più considerato una specie di pazzia temporanea.

In realtà è assai più complicato della sua definizione. Ci è anche più vicino di quanto potremmo pensare.

Ø Il cristiano infatti non è poi così immune dal suicidio quanto potremmo sperare – e non lo sono neppure i preti e i pastori, gli operatori cristiani o altri cristiani con fondamenta apparentemente solide.
Esaminiamo ora più da vicino il suicidio e i motivi per cui la gente lo considera. Ovviamente si tratta di una scappatoia che la gente sconvolta ritiene possa portare un qualche grado di consolazione.
Ondate di suicidi: perché – Di recente a Plano, Texas (U.S.A.), c'è stata un'ondata di suicidi di teenager che ha sorpreso non poco quella piccola e ricca cittadina. Alla fine erano morti sei teenager. Mentre il corteo del funerale si snodava per quella città che aveva tutti i segni del successo, la gente e i pastori devono essere rimasti completamente sconcertati davanti a quella situazione. Come potevano quei ragazzi esser rimasti sconvolti al punto di scegliere la morte?
Ø Non molto tempo dopo i suicidi di Plano, vi furono altri cinque suicidi di teenager a Pelham, un rione di New York City, tutti commessi attraverso l'impiccagione o con un colpo di fucile.
Ø La località era a molti chilometri da Plano e le circostanze erano completamente diverse, ma i sopravvissuti rimasero altrettanto sbigottiti e confusi.
Più di recente, in un tragico incidente di cui sono personalmente a conoscenza, una giovane donna di 25 anni che pareva avesse tutto dalla vita, nel suo diario fece questa tragica dichiarazione:
"É chiaro che deve essere come vuole Dio o a modo mio, e io insisto che sia a modo mio!" E quel pomeriggio si gettò sotto un treno.
Havelock Ellis, psicologo e scrittore inglese vissuto a cavallo di questi due secoli, espone in modo succinto i problemi di questa scappatoia finale:
Indubbiamente la prevalenza del suicidio è una prova del grado più alto di civiltà; significa che la popolazione sta caricando il proprio sistema nervoso e intellettuale fino al punto di massima tensione, e che talvolta gli sfugge di mano.



Chi sceglie il suicidio?
La via del suicidio è dolorosa e confusa. L'individuo pare diventi una specie di sistema chiuso dall'interno, che odia la persona che vi sta dentro perché è debole, brutta, sbaglia sempre e si comporta sempre male.Ø La risposta consiste nell'imbastire un piano elaborato per eliminare se stessi. Alcuni arrivano persino a cominciare a mettere in atto il progettato suicidio, ma al momento di completarlo si fermano. Ad esempio potrebbero assumere una tale quantità di droga che li porti al limite dell'overdose.
Ø Pare poi che alcuni siano portati a suicidarsi per il solo fatto di aver rivelato, in un momento di amicizia o di vulnerabilità, un segreto molto intimo: per loro il suicidio è preferibile alla disperazione di essere "scoperti" o "smascherati."
Ø Altri ancora considerano il suicidio la scappatoia per uno stile di vita trasgressivo o empio, come l'omosessualità o l'incesto. Alcuni temono i ricatti o la pubblicità negativa. Altri poi sono stati feriti dagli atteggiamenti "religiosi" e farisaici proprio della chiesa a cui magari avevano chiesto aiuto.
Così alla fine, la sola via che sembra loro aperta è il suicidio.
        
                                                    AFORISMI DEL SUICIDIO

"Chi s'abbandona al dolore senza resistenza o si uccide per evitarlo abbandona il campo di battaglia prima di aver vinto"

"Il solo crimine perfetto è il suicidio. Perché è unico e senza appello, al contrario dell'omicidio che deve ripetersi senza fine. Poiché realizza la confusione ideale tra il carnefice e la vittima."

                      "Bisogna amarsi molto per suicidarsi."

 "Aforismo di vita inviato da ALESSIA per tutte le vite prigionere dell'angoscia confusionale infinita" 
 "Dedicato a tutte quelle anime smarrite alla ricerca di una nuova meta di vita"                              

//nei pressi di NAPOLI//








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