ROMA - Una vera e propria esecuzione. Il killer l’ha aspettato sotto casa e ha fatto fuoco: un solo colpo alla testa. E’ morto così, freddato davanti al portone, Claudio D’Andria, un pensionato di 62 anni romano che come ogni mattina era sceso dalla sua abitazione per portare a passeggio i suoi due cani. L’omicidio è accaduto quando mancavano pochi minuti alle sette del mattino nel palazzo di case popolari di via Giorgio Morandi, a Tor Sapienza: un enorme agglomerato di cemento con un parco all’interno dove un testimone ha visto fuggire il killer.
C’è una macchia nella vita di D'Andria: a sentire gli investigatori avrebbe un piccolo precedente per droga nel 2004. Gli investigatori escludono uno scambio di persona. Dalla dinamica dell’agguato, sempre secondo gli inquirenti, non ci sarebbero dubbi che il killer, molto probabilmente un professionista, abbia voluto uccidere proprio il pensionato. Ne ha studiato gli spostamenti e poi ha agito con sangue freddo sparando un colpo in fronte all’anziano da distanza ravvicinata con un’arma semiautomatica.
La polizia ha ritrovato il bossolo espulso dalla pistola vicino al cadavere. Sul posto, subito dopo l’omicidio, è arrivata trafelata anche la figlia di Claudio D’Andria. Gli investigatori stanno scavando nella vita privata dell’uomo per trovare un movente che possa spiegare tanta ferocia.
I testimoni. «È sempre stata una persona riservata ma gentile», spiegano alcuni vicini della vittima. Ci sarebbe un testimone oculare che ha visto il killer fuggire a piedi nel parco. A settembre dello scorso anno, nello stesso palazzo si verificò un altro fatto di sangue. Una madre si gettò dalla finestra tenendo in braccio la figlia di otto anni. Entrambi morirono sul colpo.
(Fonte Il Gazzettino)
Nessun commento:
Posta un commento